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Oggi , come promesso, sono a raccontare sensazioni ed emozioni vissute durante una gratificante e lunga ascensione che dai 2000 m. del rifugio Dibona ( base di partenza anche della salita alla via normale della Tofana di Rozes )  sale alla cima della Tofana di Mezzo a 3244m. ( la più alta del gruppo )  per il versante sud, attraverso il concatenamento di tre vie ferrate:
1 )  la ferrata Olivieri ( o ferrata punta Anna ) 
2 )  la ferrata Aglio 
3 )  la ferrata Tofana di Mezzo ( sinceramente Aglio e Tofana di mezzo sono a mio avviso un’unica ferrata, ma la cartina Tabacco le segna effettivamente separate )

Andiamo con ordine, partiamo in 4 dal parcheggio del rifugio una splendida mattina di venerdì e imbocchiamo immediatamente in direzione est il sentiero 421 che dopo pochi minuti si inerpica su ghiaie e pendii erbosi al di sotto del versante della Punta Anna ( che saliremo di li a poco ) , con un meraviglioso ambiente di grande verticalità.

Dopo circa 45 minuti di cammino siamo in prossimità del Rifugio Pomédes in posizione di eccezionale vista su tutta la conca ampezzana e non solo. Arrivati al rifugio proseguiamo verso la stazione di arrivo della seggiovia per chiara direzione verso la parete e cartelli vari che indicano l’attacco della ferrata, che si trova a circa 30 min. in salita.  Sono le 9:30, e dopo esserci imbragati attacchiamo le prime rampette della ferrata Olivieri !

Già da subito si può intuire che la via non sarà certo facile, si parte con un traverso non banale e poi le rampe si tramutano in veri e propri muretti verticali da superare con passaggi atletici, l’esposizione aumenta di pari passo alla quota, noi saliamo agevolmente anche se il cavo qui viene utilizzato maggiormente per agevolare la salita resa insidiosa dalla roccia, che risulta levigata e lucida, dando poca sicurezza allo scarpone ! ATTENZIONE !!!

La ferrata sale senza soluzioni di continuità per tutto il versante/spigolo sud della Punta Anna fino al suo termine ! nel complesso non si può non promuovere la ferrata come MERAVIGLIOSA, tra scorci panoramici mozzafiato, passaggi aleatori e molto aerei, promossa a pieni voti ! Dopo circa 2 ore di salita siamo in cima a punta Anna , il cavo sparisce e noi percorriamo il crinale che porta ad un trasferimento e all’attacco della ferrata Aglio, da questo crinale per tracce di sentiero si può scendere al rifugio Giussani, noi invece proseguiamo per  il Big Target di giornata : CIMA TOFANA.

il cavo ricompare in prossimità di un bel traverso che da sinistra a destra porta sulle ghiaie di avvicinamento alla ferrata Aglio. appena finito il traverso ci fermiamo per una pausa, dopotutto è da un bel pò che stiamo camminando, una pausa è più che meritata ! 

Dopo circa 10 minuti proseguiamo in salita verso la Aglio, che parte da una scaletta metallica molto aerea ( vedi anche emozione 48 , quando abbiamo tentato la cima in invernale ) . Proseguiamo senza problemi quindi in direzione della torre Aglio che aggiriamo per affrontare il bellissimo ed esposto traverso, che risulta come il tratto più caratteristico di questa seconda parte di ascensione. Il traverso non risulta facile , bisogna tenersi veramente di braccia sul cavo sfruttando con i piedi l’esiguo spazio presente nella roccia.  una bella foto di gruppo è d’obbligo, tutti insieme appassionatamente “ghisati” sugli avambracci e felici di avere sotto il sedere qualche centinaio di metri !   poco oltre al traverso si passa in mezzo ad una simpatica scultura rocciosa e si scende su una sella prima di altri traversi attrezzati , un ultimo tratto di trasferimento prima dell’ultima fase di ascesa che precede la cima.

Poco prima dell’ultimo tratto verticale che porta alle rocce finali, ci accorgiamo che il tempo in lontananza si sta guastando , le nuvole che ci hanno fatto compagnia nella mattinata si sono addensate dando vita a nuvoloni carichi di grigio scuro…cerchiamo di aumentare il passo sperando di non imbatterci nel maltempo che, in ferrata, è una cosa da evitare….sempre !… ( non dimentichiamoci mai che la ferrata di per sè è una linea di scarica a terra dei fulmini , quindi , se ci sorprende un temporale ,  ( e se è possibile ) sarebbe buona norma lasciare sul posto il materiale metallico e ripararsi magari in qualche anfratto roccioso al riparo , in modo tale da non “attirare” a noi possibili fulmini) . Detto ciò la situazione non sembra così critica, non si sentono tuoni e l’aria non fa presagire nulla di veramente grave, si stanno scaricando qua e là un pò di acquazzoni che in ogni caso sarebbero una bella grana sulla tabella di marcia !  Dopo questi trasferimenti si sale ancora verticalmente su scalette e tratti quasi verticali verso il “Bus de Tofana” un bellissimo foro grande quanto una casa che trapassa la parete da est a ovest , ma prima di arrivarci dobbiamo ancora una volta scaricare tutta la nostr “potenza” su un traverso simile a quello precedente per esposizione e difficoltà.

la ferrata quindi prosegue su due serie di scalette metalliche posizionate per superare i due ultimi muri verticali che ostacolano l’arrivo in vetta…la prima serie, due scale di buona fattura ( quasi nuove ) e di ottima stabilità scavalcano la prima paretina di 15 metri…sono veramente emozioni forti, anche perché sotto di noi …. il vuoto assoluto !…la seconda serie invece oltre al vuoto sotto i piedi si aggiunge il fatto che le scalette siano traballanti e vecchie…sei sopra a questo pezzo di ferro e pensi : ” se ha tenuto quello prima di me…spero che faccia lo stesso” PSICOLOGICHE !!!!

oltre le scalette, le difficoltà sono finite, rimangono solamente gli ultimi 30 minuti di blocchi da salire per arrivare in cima alla Tofana di Mezzo !!!!

Qualche considerazione sull’escursione :

1 ) gita lunga ma di grandissima soddisfazione, offre panorami di ineguagliabile bellezza sulle dolomiti tutte!

2) La possibilità di interrompere all’occorrenza l’escursione la rende un’escursione che si può abbandonare per i motivi più disparati ( meteo , stanchezza ecc…) : all’uscita della Punta Anna si può andare verso il  Rifugio Giussani, all’uscita della Aglio si può interrompere e scendere ( seppur su terreno insidioso  ) verso il troncone della seggiovia del bus de Tofana. ( indicazioni in loco)
Badate bene che però se affrontate la ferrata della cima Tofana dovete essere certi di scendere per tempo con la funivia ( occhio agli orari ) oppure consiglio per i più allenati l’opzione di proseguire per Tofana di Dentro e poi rientrare a piedi fino alla stazione di Ra Valles questo allungo rende il giro unico nel suo genere !!! . Non nego che erano questi i piani iniziali, ma poi causa meteo e poco tempo abbiamo preferito scendere con la funivia fino alla stazione intermedia ( Ra Valles per l’appunto) e di li nuovamente al Dibona per il sentiero attrezzato.

3) occhio alla quota, si arriva infatti a 3244 metri, il tempo cambia velocemente e il mal di montagna può arrivare veloce anch’esso ai meno allenati.

4) non lasciarsi ingannare dalla vicinanza in linea d’aria della cima della Tofana, il percorso è lungo e richiede una certa resistenza psico/fisica.

Buona montagna a tutti

Stay safe !

partenza via ! verso la punta Anna

si inizia subito con un bel traverso

la parete est di punta anna

Simo

il Bus de Tofana

Verso la Cima