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“Prova a chiudere gli occhi ed immaginarti una cima isolata, alta, circondata da ghiacciai eterni, iconica per la sua storia alpinistica, nonché sacra per le vicende belliche della prima guerra mondiale…c’è solo una cima che racchiude in sè tutte queste caratteristiche….è l’Adamello…una montagna straordinaria.”

Quest’ultima avventura mi ha regalato emozioni che non vivevo da tempo, vuoi per la bellezza dei luoghi che ho scoperto ( per me del tutto nuovi ) , vuoi per il ritorno all’alta quota e alle sensazioni particolari che l’aria rarefatta comporta, vuoi per la bellezza di condividere una due giorni di alpinismo insieme ad altri compagni di avventure, insomma una serie di particolarità che hanno reso questo weekend uno spettacolo da ricordare. E’ da tempo che cerco nuovi stimoli in montagna, sto volgendo la mia attenzione a cime e catene montuose differenti, che mi facciano respirare differenti paesaggi e punti di vista, non perché le Dolomiti mi abbiano stancato , anzi, rimangono sempre una paradiso di sogni e progetti , ma la voglia è quella di sperimentare altro…

Questa gita ( a lungo sognata e finalmente realizzata ) ho avuto il piacere di condividerla con Christian, Riccardo e Davide… l’Adamello era un progetto latente da tempo, possiamo dire un “must do”, una cima che mi dicevo sempre “prima o poi la devo salire”…si ma come salirla ? a piedi in estate ? o in primavera con gli sci ? forse gli sci d’alpinismo sono il “mezzo di locomozione” ideale per affrontare una montagna del genere…gigantesca per i suoi spazi !

Lancio la proposta ai ragazzi che entusiasti accettano senza esitazione…speriamo solamente nella meteo…verremmo ripagati ampiamente ! …ma andiamo con ordine.

Il progetto è ambizioso , mi piacerebbe gustarmi, nella sua interezza, la vastità del Pian di Neve ( o ghiacciaio del Mandrone ) il ghiacciaio più grande tutto in territorio italiano, una distesa che con lieve pendenza scende dalla cima dell’Adamello fino a circa 2600 metri di quota. la tabella di marcia è ben programmata come segue :

GIORNO 1 : da Passo Tonale, salita con gli impianti di risalita fino a Passo Presena 2997m. ( ok masochisti, ma non stupidi 😀 ) , discesa sci ai piedi fino al Rifugio Trento al Mandrone e “ripellata ” fino al Rifugio Lobbia ( 3040 m. ) per passare la notte.

GIORNO 2 : Salita dell’intero Ghiacciaio del Pian di Neve, salita alla cima dell’Adamello ( tempo permettendo ) , discesa per la via di salita fino nuovamente a lambire il Rifugio Trento al Mandrone, risalita al Passo Presena ed infine discesa sempre sci ai piedi per le piste da sci fino a passo del Tonale.

Il programma è bello intenso me ne rendo conto , il primo giorno da quota pianura saremo sbalzati a 3000 metri , il secondo programmando il giro con le varie applicazioni outdoor mi segnano un totale di 21 km…sarà eterno !

Da dove cominciare ? dal sabato chiaramente ! arrivati con gli impianti al passo Presena ci si presenta in tutta la sua maestosità l’ambiente mozzafiato terreno di giochi per il week end…stupendo ! la giornata è molto bella si notano distintamente le due lingue glaciali, Lobbia ( sx ) e Mandrone ( dx )…siamo carichi come molle, dopo aver fatto il check sicurezza con A.R.T.V.A. accesi ci lanciamo in discesa verso il rifugio Trento al Mandrone…

La spettacolare visuale che sipuò ammirare da Passo Presena , a destra il Ghiacciaio del Mandrone, a sinistra quello della Lobbia

la discesa fila liscia senza intoppi , seguiamo le numerose tracce nel fuoripista, fortuna che qualche giorno prima ha fatto circa 50 cm. di neve fresca…goduria…arriviamo in un’oretta ad un laghetto dove cambiamo assetto e ci prepariamo per la ripellata ( “ripellare” in gergo tecnico si intende quando dall’assetto di discesa con i talloni bloccati si impostano gli sci per l’ascesa , gli attacchi hanno tallone libero e sotto agli sci si applicano le “pelli di foca” sintetiche che aiutano a bloccare gli sci in salita )

Davide in discesa
traccia in salita e maestosità di paesaggi

Fin da subito notiamo la grandiosità dei paesaggi, non appena cominciamo ad abbozzare i primi passi in falso piano ce ne rendiamo subito conto rimanendo estasiati, anche grazie alla giornata che continua ad essere spettacolare in quanto a meteo noi proseguiamo in direzione dell’inizio del ghiacciaio che raggiungiamo di li a mezzora.

si comincia salire
l’attacco della salita vera e propria verso il rifugio Lobbia Alta…si notino le dimensioni delle persone…insignificanti

Non appena arriviamo al “circo glaciale” ci rendiamo ancora più conto dell’imponenza…altri scialpinisti di fronte a noi stanno salendo, come formiche a confronto della grandiosità delle cime circostanti…

La bellezza delle grandi montagne è proprio questa…sentirsi piccoli piccoli…insignificanti rispetto alla natura che ti circonda…in questo ambiente, anzi soprattutto in questo ambiente ci devi entrare con una riverenza pazzesca.

Ric sale in traccia verso “l’universo bianco”

In un paio d’ore siamo nei pressi del Rifugio Lobbia…la meteo nel frattempo si guasta, in neanche 30 minuti passiamo dal sole e cielo blu a nuvole grigie e vento. Arriviamo al rifugio alle 15:30 sotto una fitta nevicata… ma che spettacolo !

il Rifugio Lobbia ( o Rifugio ai caduti dell’Adamello ) poco prima del nostro arrivo sotto una copiosa nevicata

Il rifugio è veramente accogliente…ma non parlo solamente della struttura…sono le persone che lo rendono tale… i gestori sono veramente alla mano, gentili ed estroversi…una piacevole scoperta.

Sorge a pochi passi dal Passo della Lobbia Alta, poco sopra quota 3000 metri in una posizione invidiabile in quanto a panorami…di fronte alla cresta Croce, con il Corno Bianco a fare da sfondo e sopra al pian di Neve…è un avamposto suggestivo non c’è dubbio…Un rifugio che allo stesso tempo è anche un museo da quanti cimeli della grande guerra contiene, in questo ghiacciaio infatti si combatté una battaglia strategicamente fondamentale da parte dei nostri alpini nel 1916 contro l’esercito austro-ungarico , basti pensare all’impresa straordinaria e strategicamente fondamentale riguardante il cannone d’artiglieria traportato a mano proprio sulla Cresta Croce dagli alpini…vi consiglio di leggerne la storia a questo LINK .

Il pomeriggio passa veloce tra ozio, birre, ciacole e un pisolino necessario a “prendere” la quota…alle 19:00 è ora di cena e ci fiondiamo neanche fossero settimane che non mettiamo niente sotto i denti 😀 😀

La vita in alta montagna è scandita da tempi tutti suoi…non si scherza mica !…tutti l’indomani bramano di salire in vetta quindi alle 21:00 in rifugio non vola una mosca, siamo tutti rannicchiati nelle nostre cuccette a fare i conti con nostri pensieri… “ce la faremo ? la meteo sarà buona tanto da lasciarci gustare qualche momento in cima ? ” …Sono le 05:30 quando la sveglia suona , per fortuna abbiamo dormito 6 ore buone…alle 06:30 siamo pronti per la colazione e poi cominciamo a sistemare le varie attrezzature…alle 07:00 i primi raggi di sole ci regalano una bellissima alba sulle cime circostanti…non posso perdermi fotograficamente un momento del genere…esco dal rifugio e scatto qualche foto…magico!

primi raggi di sole sulla Cresta Croce
luce infuocata verso il Corno Bianco e il Pian di Neve…spettacolo

Se il buongiorno si vede dal mattino…siamo già a buon punto 🙂 . Alle 07:30 salutiamo i rifugisti e cominciamo la prima discesa che ci porterà sul ghiacciaio…una discesa che dura il giusto il tempo di scaldarci viste le temperature frizzanti ( -5° e vento )…Difficile spiegare le sensazioni che ci pervadono per le 3 ore di salita successive…un ambiente tanto enorme io non l’avevo mai visto…chilometri e chilometri di bianco e noi a seguire una traccia nella neve di qualche centimetro…

Siamo accompagnati e sferzati per la quasi totalità della salita da forti raffiche di vento , le creste e le cime sono letteralmente immerse nella bufera…speriamo solamente che si calmi un poco almeno per i minuti che toccheremo la cima…

si comincia a salire il Pian di Neve
ambiente straordinario , in lontananza Christian
sembrano vicine…ma non lo sono affatto
ecco il puntino è una persona 😀
Antartide ? no Pian di Neve

In prossimità della rampa finale che che consegnerà in vetta attendiamo il nostro turno, bisogna infatti affrontare una diagonale parecchio esposta e molto pendente, ad ogni modo con calma e misurando bene le virate riusciamo anche in questo ultimo step prima di arrivare alla croce di vetta…a 3539 m.

Come d’incanto il vento si è placato , ed è straordinario perché poi in discesa si rialzerà nuovamente sferzando la cima, sembra che la montagna abbia concesso a noi e ad altri circa 40 scialpinisti il privilegio di godere della bellezza del panorama per pochi interminabili minuti…un dono…

Da nord a sud , da est a ovest i panorami spaziano a 360° Oltres , Cevedale, Presanella, Carè Alto…e innumerevoli altre migliaia di cime a perdita d’occhio…cosa si può volere di più ?

dalla Cima
dalla cima
dalla cima

Sono le 11:00, non rimaniamo molto in cima…abbiamo la temuta discesa da affrontare, cambiamo assetto agli sci di nuovo 😀 …dopo aver affrontato la rampa che ci consegna nuovamente sul Pian di neve ci facciamo cullare dalla pendenza leggera verso valle…ripercorriamo la via di salita fino all’inizio della lingua del ghiacciaio nei pressi del Rifugio Mandrone…la discesa ci impegnerà 2 ore…sono le 13:00 quando nuovamente “ripelliamo” verso il passo Presena…600 metri di dislivello in salita che sommati a tutte le ore con gli sci ai piedi che abbiamo accumulato ci fanno penare non poco… sono, anzi siamo esausti , vuoti, senza energie…ma con calma passo dopo passo alle 15:30 arriviamo al passo…

Ci dirigiamo direttamente nel bar della stazione di arrivo della cabinovia per una bella merenda, e poi alle 16:00 prima che le piste da sci chiudano ci lanciamo a capofitto verso il parcheggio…il problema è che dobbiamo affrontare una pista nera dopo 25 chilometri di sci alpinismo in 9 ore…vi lascio immaginare ai jolly che abbiamo giocato durante la discesa con i quadricipiti delle gambe completamente a FUOCO !

Il resto è storia…alle 16:30 siamo alla macchina…alle 21:00 a casa…

QUALCHE NOTA TECNICA :

  • Sempre se non lo si è capito…questo tour è lunghissimo e impegnativo , è richiesta una super condizione fisica.
  • In Adamello gli itinerari di skialp sono svariati e bellissimi, noi non avendo dimestichezza con il luogo abbiamo preferito fare a ritroso il percorso dell’andata , ma ci sono molte varianti.
  • Una nota meritevole di menzione è il rifugio Lobbia…come detto è super consigliato…il luogo e il personale sono eccezionali ! andateci !
  • Quanto mai per questo itinerario, occhio alla meteo…una situazione di whiteout in mezzo al Pian di neve deve essere abbastanza pericolosa…almeno da un punto di vista dell’orientamento, dotatevi di GPS !

ULTIMA MA NON MENO IMPORTANTE , UN GRAZIE AI MIEI COMPAGNI DI AVVENTURA :

  • RICCARDO – CON LUI SEMPRE GITE TOP, VOTO 10 ( LO RICORDEREMO PER LA FOBIA DEGLI ORSI :D)
  • CHRISTIAN – LA CIMINIERA, VOTO 10 ( IL VETERANO, GRANDE ESPERIENZA )
  • DAVIDE – EL BOCIA, VOTO 10 ( APPENA FINITO IL CORSO DI SCIALPINISMO CON IL CAI E SI SPARA L’ADAMELLO…MEGLIO DI COSI’ !!! 😀 )

ALEEEEZ

ALLA PROSSIMA AVVENTURA

A N D R E A