Partenza da Padova ore 04:00 destinazione Giazza ( Vr ) arrivo a destinazione ore 05:30 ( può sembrare da pazzi ma… solo a fine giornata capiremo che eravamo già in ritardo dalla partenza ) presso il rifugio Boschetto dove ci prepariamo. La strada ha ancora neve in abbondanza…prepariamo gli zaini, immancabili ramponi e piccozza , siamo quasi sicuri che serviranno ( scelta corretta ) e ciaspole al seguito. nel frattempo albeggia…di già…pensiamo…speriamo che la neve tenga…( non sarà così) . Cominciamo a salire la strada e in una buona mezzora siamo al Rif. Revolto, proseguiamo verso il Rif. Passo Pertica belli veloci , complice il fatto che la neve è compattata dalla notte “fredda”…sono le 7:00 siamo Pertica e indossiamo subito ramponi e piccozza, cominciamo a salire il vajo posizionato a ovest, la neve dura ci rende la vita facile, saliamo subito di qualche decina di metri , una vera goduria, i ramponi con solo le punte ben salde e la picca a darci ancora più sicurezza, saliamo veloci e sicuri , scaldando subito i polpacci… dopo poco siamo baciati dal sole, non ci aspettavamo che sorgesse così presto, ma dobbiamo salire… arriviamo ad un punto panoramico e all’orizzonte vediamo tutto il gruppo del Brenta, la giornata è bellissima, purtroppo in pianura insiste una fitta nebbia…qui invece siamo in paradiso…aria pulita e spettacolo da “alta montagna”…continua la salita… scavalchiamo il primo pendio e scendiamo nei pressi di un vallone che illuminato dal sole è formato da una neve incosistente…da qui n poi la gita comincia a trasformarsi in una vera battaglia di fatica ma anche di grande soddisfazione. Attacchiamo il vallone in diagonale, la neve fino al ginocchio ci fa sudare un bel pò…siamo carichi dei nostri zaini, io ho la reflex oltretutto che al collo pesa e si fa sentire…ci alterniamo a fare traccia ma non è facile salire. stringo i denti…spero che la salita finisca presto.
Ai margini del pendio vediamo correre 3 camosci…pare incredibile come possano “volare” su una neve del genere..ci fanno una rabbia…dopo l’attraversamento del pendio ci fermiamo…sosta tecnica e qualcosa da mangiare…siamo quasi in vista della prima cima della giornata…CIMA TIBET...
dopo la sosta decidiamo di salire dritti il pendio sopra le nostre teste..che diventa quasi verticale ma essendo all’ombra speriamo sia ancora freddo il tanto che basta per salirlo in velocità su neve dura…E’ COSI’…e saranno 20 minuti di puro godimento…con i ramponi a darci una sicurezza tale da salire veloci conficcando la picca nella neve per darci un appoggio…solo questi minuti meritano tutta la fatica fatta fin d’ora…che gioia….
Arriviamo in cima Tibet e con felicità ammiriamo il panorama dopo le strette di mano per il raggiungimento della prima cima di giornata…un sorso di thè…e poi di nuovo in marcia…la strada è lunga e il filo di cresta ci attende…la linea è meravigliosa…la traccia c’è..insomma cosa chiedere di più ? dopo circa 30 min. approcciamo alla vetta della cima della Madonnina…proseguiamo cercando di aumentare il passo..ormai sono le 11 passate…molte ore sono passate dalla prima salita…
Finalmente svalichiamo anche la terza cima…siamo in prossimità del rifugio Fraccaroli…ma prima dobbiamo affrontare un insidioso passaggio in discesa…con ghiaccio e rocce…è l’ultimo salto prima di arrivare al rifugio.
Spettacolare veduta…stanchezza infinita ( parlo per me ovviamente )…siamo al Rifugio Fraccaroli al Carega…in mezzo a minimo 50 skialper…ci sentiamo un pò fuori luogo ad avere le ciaspe dietro lo zaino…ad ogni modo con ultimo sforzo raggiungiamo la cima ( affollata ) e dopo due foto di vetta…di nuovo al rifugio a rifocillarci…ore 13:00…
ANCHE OGGI LA CIMA E’ STATA RAGGIUNTA..