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Dopo un pò di tempo torno a descrivere una nuova uscita in quota effettuata con Simone, in una giornata di luglio. Un’uscita lunga , con grande dislivello e come di consueto paesaggi meravigliosi che hanno condito le quasi 10 ore di cammino non stop a spasso per le Dolomiti
Eravamo intenzionati a fare una bella sfacchinata e allora come non prendere in considerazione le fantastiche Pale, luogo come ben sapete di grandi dislivelli, poca gente, ambiente grandioso e solitario. La nostra attenzione si posa il giorno prima sul versante meridionale, quello per intenderci dove sorge il Rifugio Pradidali.
Programma della giornata, salire al rifugio, proseguire e percorrere la via ferrata del Porton, svalicare alla forcella Porton, proseguire in direzione forcella di Stephen, e discendere la ferrata Gusella, per poi tornare al rifugio.
Ora, facendo qualche rapido conteggio delle varie quote, si capisce subito molto bene che non sarà facile, circa 1550 metri di dislivello, con due ferrate non è roba semplice, ma è quello che cerchiamo…dobbiamo ritrovare la fatica nelle gambe, la stanchezza e lo spirito di aiuto reciproco che abbiamo un pò perso nell’ultimo periodo…

Lasciamo l’auto alla meravigliosa malga Canali, ( ottimi pranzi e cene tradizionali ) verso le 08:00 , la giornata si preannuncia buona anche se qualche nuvolone ci farà sempre compagnia. Dalla malga prendiamo il sentiero Tonadico Cimerlo, che ci porterà dopo circa 20 minuti al bivio sul sentiero 709 quello che sale al Pradidali.

Saliamo senza strafare in circa 2 orette al Rifugio, …sono circa le 10:00,  ci dirigiamo poi verso ovest al bivio che segnala la via ferrata Porton, e scendiamo un ripido canale abbastanza insidioso… e qui arriva la prima sorpresa di giornata…il canale è ancora pieno di neve compattata, proviamo a oltrepassarlo ma la diffidenza ci fa tornare indietro…siamo interdetti…dobbiamo passare il canale per arrivare all’attacco della ferrata ma per di qua risulta troppo rischioso senza ramponi o picca…allora decidiamo assieme di scendere il pendio detritico e traversare lo scivolo più in basso dove pendenza e neve non dovrebbero creare problemi. Fortunatamente abbiamo ragione..sotto si passa agevolmente e in poco più di 15 minuti siamo all’attacco della ferrata. 

La prima parte della ferrata del Porton la mangiamo letteralmente quasi di corsa e non è da poco se consideriamo come si sviluppa…quasi interamente in verticale, su scalette e pioli talvolta aggettanti a strapiombo.  La ferrata  parte subito scavalcando un salto importante e poi prosegue senza tregua fino ad un traverso…chi sente le vertigini..ecco..LA EVITI…

Arrivati al traverso del primo pezzo rimaniamo a contemplare per qualche secondo il panorama, anche se il tempo non mi convince…la Cima Canali è sempre guardiana alle nostre spalle, noi proseguiamo verso un canalone imponente , dove  una grande quantità di detriti si è depositata nel tempo…dopo un tratto in discesa ( non banale ) proseguiamo nuovamente in salita ( in questo punto slegati ) al centro del canalone in direzione del sentiero che lo sale e lo taglia a zig zag ) sono 200 metri difficili,  che dopo circa 30 minuti ci portano nei pressi degli ultimi salti attrezzati .

 

Poco dopo siamo nei pressi della forcella del Porton. MERAVIGLIOSA ! 


Da qui il panorama si apre d’incanto sulla valle di San Martino e a farla da padrone sono la Cima della Madonna e il Sass Maor, facciamo una piccola pausa in questo luogo meraviglioso .

Molte cordate si avvicendano sullo spigolo del Velo ( ne conto circa 4 ) e alcuni climbers sono alle prese sugli ultimi tiri della Messner sempre sulla Cima della Madonna….vie storiche che magari un giorno……..

 

Dopo qualche minuto di tranquillità ripartiamo… il tempo tiene ma è pur sempre mezzogiorno e mezzo…dobbiamo muoverci…abbiamo un brutto presentimento…come sempre le Pale si fanno sudare per lunghezza e fatica….sarà così.

Ci dirigiamo quindi verso la forcella erbosa tra la cima Val di Roda e la Cima di ball, il sentiero sale molto irto e cominciamo a sentire la stanchezza…arrivati alla forcella, si scorge anche San Martino e il Latemar in lontananza…dopodiché proseguiamo verso la forcella di Stephen, punto più alto del giro…salendo in diagonale sotto la cima di Ball, qualche tratto attrezzato ci porta ad una rampa di roccia con passi di I e II.

Questo tratto ci fa veramente sudare 7 camicie, siamo oramai stanchi ma teniamo duro…dopo circa 45 minuti siamo alla forcella…che, come uno spartiacque è la confluenza di creste e cime , uno spettacolo incantevole…chiaramente nessuno nei paraggi, solo vento , nuvole e roccia….siamo sbalorditi…a mio modesto parere uno dei luoghi più belli e selvaggi delle Pale..la stanchezza anche se per qualche minuto solamente,  svanisce come le nuvole alzate dalle correnti ascensionali… 

rimaniamo  in contemplazione qualche minuto…e poi si comincia la lunga e tecnica discesa verso il passo di Ball…prima su canalone detritico e poi cominciando la via ferrata Gusella, che con alcuni infidi salti in discesa, spesso su placche lisce e con pochi appoggi per i piedi conduce al passo…

solo le 16:30 siamo assetati ed esausti…ci incamminiamo verso il Pradidali, e ordianiamo due birrozze per reintegrare i sali minerali persi…brindiamo alla nostra dopo una giornata stupenda e faticosa…
dopo qualche parola ripartiamo veloci in discesa…arriveremo allo 18:30 a Fiera di Primiero veramente distrutti .

purtroppo la qualità delle foto ( HO SCATTATO CON UNA COMPATTA CANON )  non è eccelsa ma ben fa capire i fantastici panorami e l’impressionante imponenza di questi luoghi…per il resto c’è solo una cosa da fare..andarci di persona !!!!

le pale sono sempre le Pale…super ambiente

 

si parte per la prima parte della ferrata Porton

simo

 

 

verso la forcella di Stephen