Un grande tramonto dal Sass Pordoi
30 Settembre 2018
Le creste del Carega in invernale
30 Settembre 2018

L’Alpago, la catena di cime che dalla collina sale con pareti e pendii quasi verticali nei pressi del lago di Santa Croce sta guadagnando sempre di più il mio interesse come uno dei luoghi più belli e stranamente ( vista la vicinanza alla “civiltà” ) selvaggi che abbia mai visto. Una rete di sentieri si inerpica attraverso i punti deboli della catena, canaloni e creste  , trasportandoti dal paesaggio collinare delle rive del lago alla solitudine e alla severità di queste cime, dove  ogni passo talvolta deve essere calcolato e pesato bene… Parto dalla località Pian Formosa, lasciando l’auto all’agriturismo su comodo parcheggio e comincio la salita per strada forestale , deviando dopo poco a destra cominciando a faticare per il sentiero CAI 979 , che dapprima si alza su ghiaione e poi entra in un vallone detritico costeggiando alcune pareti sulla destra.

Il versante è un ovest pieno , il sole  della mattina rimane dietro ai monti , la temperatura risulta frizzante ma pur sempre gestibile, in questo inverno anomalo con temperature quasi primaverili….se dovessi salire il vallone al sole suderei un bel pò…Questo primo tratto porta fino ad una sella che mi mostra un anfiteatro di detriti e cime, zona super wild, non sento alcun segno di vita, solo all’inizio della salita uno skyrunner mi passa a 30 metri in discesa, ma forse neanche mi vede…questa sarà l’unica persona che incontrerò oggi…spettacolo…Continuo la salita, cercando di salire veloce , anche se questo secondo tratto mi regala brutte sorprese, c’è uno strato di neve e ghiaccio che risulta insidioso , oggi sto salendo con solo le scarpe da avvicinamento e quindi rischio in qualche momento di finire con il sedere a terra…ad ogni modo continuo la salita , cercando di fare qualche balzo sui massi più grandi  sui piccoli fazzoletti d’erba…anche la seconda fase della salita è finita, sono in vista della forcella Antander, dove sorge il Bivacco Toffolon. Arrivo alla forcella, sono contento e neanche tanto stanco…dopotutto sono 800 metri circa di dislivello, sono passate circa 1 ora e 30 minuti.

dopo la visita al bivacco, sempre molto caratteristico mi dirigo verso ovest per tracce di sentiero che taglia orizzontalmente il monte Antander per poi impennare per  altre tracce verso un canalone, molto ripido , salgo … anche se fatico molto a trovare la strada corretta, cerco i vari ometti di roccia anche se data la conformazione del terreno i vari accumuli naturali di roccia non è facile trovare segni di passaggio, qualche orma qua e là ma nulla di più…proseguo…poco sotto la cima mi dirigo verso la cresta di grossi massi e salgo gli ultimi metri un pò esposti arrivando sul punto più alto ammirando un meraviglioso panorama a 360 gradi…in cima rimango poco, le giornate sono corte e non vorrei essere ancora in giro per l’imbrunire, dato che come detto sono vestito leggero…mi godo questi pochi minuti di panorama, individuando le varie cime, all’orizzonte, dalle dolomiti friulane, al Duranno, alla cima dei Preti, alla Civetta e al Pelmo, che si innalzano tra i profili delle creste a ovest, noto anche il sass Maor, inconfondibile missile di dolomia che si dimostra guardiano della Val Canali…

dopo circa 15 minuti e un pranzo fugace , comincio a scendere per il ripido pendio di detriti facendo molta attenzione a non muovere troppi sassi, scendo veloce e dopo poco sono nuovamente alla forcella Antander, e proseguo la discesa in direzione del punto di partenza.

Arrivo all’auto alle 15:20 circa, soddisfatto del bel giro, carico tutto in auto e scendo per la strada verso Chies, se non che,  appena svolto ad un tornante, due caprioli balzano in mezzo alla strada e si fermano nel bosco poco sopra a circa 20 metri, io in macchina mi fermo, e studio la situazione, non sono disturbati dall’auto, sono fermi immobili e guardano nella mia direzione, decido allora almeno di tentare di scattare una foto, prendo la fotocamera cambio lente e disteso sul sedile del passeggero scatto tre fotogrammi, prima che i due scappino velocemente , uno dei tre scatti mi riempie il cuore di gioia…è uno dei migliori scatti del 2015….

 

partenza

 

splendido colpo d’occhio

 

il bivacco

 

l’obiettivo di giornata

la cima

 

capriolo