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Forse tra le ferrate più famose e frequentate delle Dolomiti , la ferrata del monte Paterno, che trovate recensita in lungo e in largo nel mondo dell’internet è una di quelle gite che almeno una volta nella vita bisogna affrontare , è un must do per intenderci … un tour di straordinaria bellezza quanto facile e affrontabile da chiunque a patto che si abbia un minimo di dimestichezza con qualsiasi percorso attrezzato ( casco , imbrago e dissipatore ) e buon allenamento fisico… queste due condizioni consentono infatti di assaporare un misto tra lo stupore per l’opera dell’uomo, con le innumerevoli gallerie e camminamenti creati in occasione della prima guerra mondiale, e l’opera della natura , con le Dolomiti tutte a presenziare in bella mostra davanti ai tuoi occhi, i quali non sanno stancarsi di certi panorami.

E’ vero…in questo blog le tre cime di Lavaredo sono state protagoniste molte volte, ma come fai a stancarti di un panorama tanto straordinario quanto irreale ? non puoi…ogni tanto devi tornare a scrutare con lo sguardo gli spigoli , le pareti e creste frastagliate, devi fermarti a dialogare con la brezza leggera della forcella Lavaredo alla mattina presto , prima del baccano creato dallo stuolo di turisti che purtroppo verso metà mattina inonderanno i sentieri. E’ qualcosa di intimo,quasi una dipendenza da quei luoghi che ogni tanto ti chiamano fisicamente e spiritualmente.

Siamo quindi al lago Antorno, sono le 05:30 e logicamente non troviamo un’anima viva nei paraggi …lasciamo l’auto motivati, l’obiettivo è quello di salire tutto l’itinerario a piedi , evitando il pedaggio che ti consente di parcheggiare l’auto al rifugio Auronzo.

si parte…il lago e il Sorapiss in lontananza

al casello ( deserto ) imbocchiamo sulla destra il sentiero 119 che dopo poco si biforca…si tiene la SINISTRA in direzione nord, dove tra alcune rampe , ampie aperture sul panorama circostante ( Piz Popena e Cristallino di Misurina per la maggiore ) raggiungi il rifugio in circa 1 ora e 15 minuti.

Noi arriviamo alle 07:00 circa… i pochi esseri umani svegli sono i climbers che si apprestano a cominciare le vie di roccia…seguiamo alla svelta in direzione est il sentiero 101 che passando sotto alle Tre cime di Lavaredo porta alla forcella Lavaredo in poco più i 40 minuti. Che pace !

arrivando al rifugio
il sole sale nel cielo e in valle nei pressi di Auronzo insiste una fitta nebbia , noi proseguiamo vero la forcella Lavaredo

Dopo qualche minuto di pausa proseguiamo vero il rifugio Locatelli, ma scegliamo di tenere la traccia alta che si nota sotto alla bastionata rocciosa del monte Paterno…la stessa consente di evitare i sali scendi del sentiero principale e di consegnarci direttamente all’attacco della ferrata. Questa traccia la sconsiglio a stagione inoltrata, alcuni canaloni che noi abbiamo trovato ancora pieni di neve e che ci hanno consentito un agevole passaggio quando non c’è più neve possono risultare insidiosi.

Arriviamo nei pressi dell’attacco alle 08:00 circa, e in poco più di 10 minuti siamo belli che pronti per affrontare le prime rampette di sentiero che costeggiano dei fantastici torrioni di roccia, fino ad incrociare le prime corte gallerie che sono da preludio al mood escursionistico della giornata…proseguiamo anche con l’ausilio della torcia frontale ( indispensabile ! ) nel cuore della montagna…straordinario come i soldati abbiano scavato queste gallerie per evitare di essere dei bersagli fin troppo facili per l’artiglieria nemica, non dimentichiamo infatti che il Paterno è stato punto strategico fondamentale durante la guerra del 15/18 dove gli italiani, che detenevano la cima, si sono visti costretti a fronteggiare svariati attacchi da parte dell’esercito austro/ungarico ( nei pressi della cima perì Sepp Innerkofler , una leggenda dell’alpinismo di inizio 900 )

inizia il bello
sulla lunghissima galleria del Paterno

straordinario è anche il passaggio sulla lunghissima galleria del Paterno…sinceramente non so quanti metri siano ma è lunghissima e molto irta…la salita è aiutata da cavi di acciaio sulla sinistra e scalini alti sul sentiero ( foto qui sopra )

Dopo aver percorso la galleria usciamo nuovamente al sole mattutino, la giornata è splendida e la vista spazia a nord verso i Laghi dei Piani e sul gruppo dei Tre Scarperi…bellissimo…noi nel frattempo continuiamo a salire su qualche salto roccioso dapprima e dopo seguendo una cresta attrezzata verso la forcella del Camoscio ( punto panoramico spettacolare verso la Croda Passaporto )

la crestina rocciosa prima della forcella del camoscio
in forcella …che scorci sulle crode attorno a noi…una foto non guasta mai

dopo un attimo di pausa , ripartiamo per quelli che saranno i 30 metri tecnicamente più “difficili” della ferrata…un salto verticale ottimamente attrezzato che ci porta al ballatoio sommitale posto poco prima della vetta principale della montagna, seguiamo il cavo fino a dove finisce e a seguire i segni e gli ometti presenti che deviano verso nord dove per rocce e brevi salti arriviamo alla croce di vetta… è ora di sedersi e ammirare il panorama !

gli utimi metri verso la cima
fuori dall’utimo camino
le tre cime

sono le 11:00 circa quando vedendo la quantità mostruosa di alpinisti che sale decidiamo che è ora di svignarsela…scendiamo velocemente fino alla forcella del camoscio e da li prendiamo il sentiero che svoltando verso sud prosegue nel canalone verso la forcella Passaporto…che raggiungiamo percorrendo dei camminamenti straordinari e abbastanza impressionanti…

in discesa con la Croda Passaporto di fronte
sui meravigliosi camminamenti

sono le 13:30 circa quando siamo nuovamente al rifugio Auronzo…la quantità di gente che vi troviamo ve la lascio immaginare..noi non perdiamo altro tempo e scendiamo quasi di corsa , un pranzo ci aspetta e noi di certo non lo faremo aspettare.

spero che il racconto e le foto vi siamo piaciute ! ad ogni modo a presto nel sito con nuove spettacolari avventure …

A N D R E A