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Domenica mattina…metà maggio…sono le 04:30 quando mi alzo dal letto mezzo assonnato dopo che la sveglia ha suonato per qualche minuto…mi carico in spalla lo zaino preparato la sera prima…sento la stanchezza accumulata della settimana…ma sono felice !…dopo qualche mese, infatti, è tempo di tornare in montagna e complice la tanta neve ancora presente oltre i 2000 metri la scelta ricade per una nuova gita di scialpinismo in dolomiti…Le condizioni dovrebbero essere ottimali: mi aspetta una giornata primaverile, il pericolo valanghe basso, la voglia di natura e compagnia…

Alle 05:00 sono in auto ( il coprifuoco maledetto 😀 ) e mi dirigo a recuperare Riccardo il mio compagno d’avventure di oggi … una pacca sulla spalla, un saluto veloce e saltiamo in auto carichi di buone speranze. A tutta velocità imbocchiamo l’autostrada direzione Belluno, e poi via ancor più veloci verso la valle di Auronzo…e finalmente dopo un paio d’ore di tragitto arriviamo a Misurina alle 07:30… la gita di oggi ? un grande classico dello scialpinismo in dolomiti…la forcella della Neve…un itinerario conosciuto e battuto che solitamente non presenta particolari difficoltà.

La sera prima, dopo aver scelto la meta noto che l’itinerario è abbastanza corto, lo voglio allungare un pò per completare al meglio la gita. In internet finalmente trovo una recensione che consiglia di salire alla forcella dal versante sud ( opposto al percorso usuale di ascesa ). Propongo a Ric la variante che entusiasta non si fa pregare due volte da accettarla. OK E’ FATTA , SI FA UN’ANELLO !

L’idea è quella di partire da Misurina, salire al rifugio Città di Carpi , bellissimo balcone panoramico sulle Marmarole e Sorapiss nonché su tutta la valle di Auronzo, salire la forcella scendendo poi il versante nord ovest, per tornare infine nuovamente in discesa a Misurina.

si parte in salita

Sono le 08:30 quando siamo pronti e “pellati gli sci” cominciamo a scaldare i muscoli ripercorrendo in salita la pista che scende dal rifugio Col de Varda. Il panorama è come sempre spettacolare con il Cristallo in bella mostra illuminato dai primi raggi di sole…saliamo regolari , siamo soli nel silenzio della montagna fuori stagione…un silenzio che, devo dire, mi mancava molto.

l bellezza inconfondibile del Cristallo e del Piz Popena, il sole ci raggiunge

Pochi minuti dopo la partenza il sole ci raggiunge e di conseguenza i vestiti pesanti entrano in zaino…la giornata si preannunzia splendida e per fortuna che mi sono attrezzato con la crema solare :D…non una nuvola in cielo, non un filo di vento…tra qualche ora farà un gran caldo…penso…( e avrò ragione ).

Ad ogni modo raggiungiamo la strada che si dirige al Città di Carpi e deviamo verso il rifugio seguendo il falso piano che costeggia il versante tagliandolo a mezza costa, senza perdere quota considerevolmente. in alcuni punti seguiamo letteralmente una minuscola lingua di neve per evitare di togliere gli sci … qui sotto un esempio con Riccardo in un punto “innevato” diciamo…particolarmente precario 😀 😀 …

finchè c’è neve c’è speranza…hahaha
lo straordinario paesaggio su cui si affaccia il rifugio Città di Carpi

Arrivati al rifugio ne approfittiamo per sostare al sole e goderci questo panorama che non stanca mai di essere contemplato…le marmotte sono da poco sveglie dopo il letargo e abbastanza timorose…noi dopo uno spuntino e qualche gel energetico siamo pronti alla parte più difficile del tour…la salita alla forcella…

Continuiamo sempre a mezza costa dietro al rifugio seguendo delle esili tracce di sci e nei pressi di un pendio scarico di neve ( una valanga lo ha completamente spazzato ) decidiamo di attaccarlo direttamente per entrare nel vallone sotto alle guglie del campanile Dulfer e Eotvos ( aghi di roccia che difficilmente lasciano indifferenti ). la scelta di salire questo pendio ci obbliga a togliere gli sci … la neve è poca e il caldo ormai soffocante rende difficile la salita con le pelli…sci in spalla aggiriamo il problema anche se non con poca fatica 😀

nei pressi del Rifugio..la giornata è a dir poco stratosferica
d’estate è un’altalena…rende l’idea della neve ancora presente in quota
attacchiamo il pendio sgombro di neve
faticando sotto alle guglie dei Cadini
forme slanciate…campanili di roccia gialla strapiombante…ambiente mozzafiato dei cadini
uno sguardo dietro a noi

Rimettiamo ai piedi li sci e tra qualche pausa e qualche battuta scherzosa saliamo il vallone con ben di fronte a noi la forcella che notiamo essere deserta…( incredibile se pensiamo a che giornata abbiamo beccato)…immersi nel silenzio di questo catino naturale saliamo costanti fino a che la pendenza….nuovamente…ci costringe a caricare in spalla gli sci per la seconda volta e affrontare l’ultimo tratto di salita molto ripido fino al momento in cui felici valichiamo definitivamente….GODURIA !

Ric verso la forcella
ultime virate prima di salire a piedi fino alla meta

Sono le 12:30 quando in forcella ci gustiamo il sole di metà giornata e, finalmente, qualche folata di brezza che qui fortunatamente ci accarezza e allevia la sensazione di calore patita poco prima…con noi qualche cracchio alpino, la magnificenza delle dolomiti e null’altro…magia pura…dopo poco meno di mezzora decidiamo di prepararci per cominciare la discesa a valle.

Il pendio è tutto tracciato…manco a dirlo…ma nutriamo qualche speranza di sciata decente…il sole forse ha mollato la neve quel tanto che basta da renderla morbida…e…ABBIAMO RAGIONE…

Parte Ric con le prime curve…lo seguo con lo sguardo cercando di essere pronto nel caso succedesse qualcosa di anomalo sul pendio, ma sembra che oggi proprio le condizioni siano assolutamente sicure…parto anche io e dopo due curve mi rendo conto che la neve è un’autentica bomba !…in alcuni punti veramente surfabile…condizioni veramente top 😀

Ric e i nuovi amici

la nostra scorribanda montana si esaurisce quando anche la neve lascia spazio alla strada che da Misurina devia verso le Tre Cime di Lavaredo…appagati dalla discesa rimettiamo gli sci in spalla ( PER LA TERZA VOLTA 😀 ) e ripercorriamo a piedi tutto il lago di Misurina fino al parcheggio…perchè si…l’anello conduce ad un punto diverso da quello di partenza.

Un’uscita coi fiocchi devo dire , che ci ha regalato delle fantastiche sensazioni sulla neve e del gran silenzio…cura per l’anima ed inebriante necessità per il corpo…

alle prossime avventurose uscite

A N D R E A