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L’ultima uscita in montagna , complice il coprifuoco tassativo delle 22:00 doveva essere per forza un’uscita veloce. in un luogo di facile raggiungimento, quindi cercando nel fantastico mondo dell’internet la scelta è ricaduta nuovamente sul magnifico “Universo d’Alpago”. Non nascondo infatti il mio innamoramento per questo angolo di prealpi, e spero di poterlo vivere a pieno anche nei prossimi mesi…perchè ? semplice… atmosfera selvaggia, montagne di tutto rispetto, paesaggi incantevoli che fanno da spartiacque tra la pianura e le dolomiti e non ultima la vicinanza da casa ne rendono una meta ideale…

Sabato pomeriggio dopo lavoro parto subito con mio fratello verso Tambre, piccolo paese pochi chilometri da Farra d’Alpago , che raggiungiamo in poco più di un’ora mezza. Saliamo fino alla Malga Pian Grant in auto e, trovato parcheggio, ci prepariamo quando tutta la gente sta partendo con le auto per tornare a casa…devo dire che ormai è una consuetudine partire quando tutti tornano…e mi piace un sacco !

La salita che affronteremo è relativamente sicura, non presenta pericoli di oggettivi , oltretutto è molto battuta sia d’estate che d’inverno da numerosi trekkers , in sostanza è una dorsale di cresta che sale graduale sino in cima a questa bella montagna che, anche se di altezza secondaria rispetto alle altre sue vicine, regala bellissimi panorami. Siamo spostati a sud est rispetto alle vette più impervie e alte dell’Alpago ( Col Nudo in primis ) ma questo non toglie comunque il fascino di questo ambiente.

Dopo pochi minuti immersi in mezzo ad un fitto e bellissimo bosco che ricorda la foresta del Cansiglio ( che è comunque vicina in linea d’aria ) lasciamo sulla destra il sentiero 926 che sale al rifugio Semenza e proseguiamo sempre sulla strada bianca dove poco dopo troviamo la deviazioni a destra per cima Vacche…attacchiamo la cresta quindi e la prima sezione si svolge in mezzo alla vegetazione più o meno fitta con pendenza regolare…questa sezione dura circa 45 / 50 minuti, dopodiché si raggiunge la vera e propria cresta nevosa e la si segue con percorso logico verso la cima…

deviazione per costa Schienon

Saliamo con molta calma…abbiamo tempo , la temperatura tutto sommato è alta, quasi da maniche corte. Sinceramente ci meravigliamo di quanto caldo faccia…ma come sempre la montagna cambia…e in fretta…bastano 50 metri in più e dalle maniche corte il desiderio muta velocemente in un caldo piumino…non appena usciamo dal bosco, infatti, siamo sferzati dal vento gelido che sta battendo i versanti della cresta…

Decidiamo comunque di aspettare a vestirci…mancano ancora 250-300 metri di dislivello e vestirsi adesso non avrebbe senso… ripartiamo dopo una breve pausa e affrontiamo le ultime difficoltà…La neve marcia del giorno infatti non sostiene il nostro peso e sono più le volte che sprofondiamo che quelle dove il piede poggia sul “solido” .

L’ultima sezione di cresta è caratterizzata da grandi ( e pericolose ) cornici di neve. La neve e la forza del vento invernale hanno creato queste sculture veramente imponenti …una di queste in particolare è un’onda che si fatica ad immaginare…meglio tenersi alla larga…viste le temperature e lo sbalzo termico è questione di giorni prima del suo distacco…ma è comunque MAGICA !

l’onda
uno sciatore solitario
si fatica in salita

Proseguiamo spediti mentre il sole gradualmente scende verso l’orizzonte creando bellissime atmosfere, la luce dorata ci fa ben sperare in un tramonto coi fiocchi ! siamo gasati…Sono oramai le 17:30 quando arriviamo in cima…dopo qualche foto è il tempo di vestirsi con tutto l’abbigliamento pesante a disposizione….ci ripariamo dietro ad una roccia dove il vento non può raffreddarci più di tanto…dai 10-15 gradi della partenza siamo a 0 senza considerare il vento che ne abbasserà minimo altri 5-6…insomma…freddo freddo freddo….le dita delle mani perdono la sensibilità…preghiamo che il sole scenda in modo da immortalare qualche bello scatto per poi cominciare la discesa in velocità..e invece no 🙂 …una grande nuvola si posiziona proprio davanti al sole poco prima della classica luce infuocata…che peccato…e si che verso il Lago di Santa Croce la luce era di un rosso fuoco !…ci guardiamo e sospiriamo sconfortati ( ultimamente non è mi vada granché bene con le uscite fotografiche in montagna 🙂 ) Rimaniamo ancora qualche minuto in cima per scattare qualche foto con il cerchio di venere che lambisce le cime intorno a noi…è comunque SEMPRE uno una gran bellezza essere soli in cima ad una montagna prima che l’oscurità prenda il sopravvento !

speriamo in un gran tramonto
post tramonto
Cimon di Palantina BELLISSIMO

Dopo le ultime foto, salutiamo questa bella cima innevata e cominciamo la discesa verso valle… l’idea era quella di compiere un anello raggiungendo il sentiero 926 che avevamo incontrato all’andata , ma la consistenza pressoché nulla della neve ci fa desistere e scegliamo di tornare per il percorso iniziale , rinunciando quindi ad un giro ad anello…Poco male…in poco più di un’ora e mezza siamo all’auto perfettamente in orario per poter tornare a casa…

Consiglio questa escursione se si ha poco tempo , magari con mezza giornata a disposizione può essere una validissima alternativa, ad altre gite..come vedete dalle foto l’ambiente è strepitoso è la difficoltà pressochè nulla a parte gli 850 metri di dislivello !

allego come di consueto qui sotto il file gps della gita !

A N D R E A