Traversata epica del Catinaccio…quando la fatica si fa sentire…entra in gioco la passione e l’amicizia!!!
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Raid durante la pandemia, alla Croda da Lago con gli sci per il sentiero 432…
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Monte Civetta , come descrivere al meglio la bellezza di questo simbolo delle dolomiti ? è molto difficile, ma come tutti i 3000 dolomitici fa impressione per imponenza e severità…da Alleghe impressiona per la famosissima parete nord/ovest…un gigantesco anfiteatro di roccia che al tramonto si infuoca manco fosse l’inferno…a est verso Pecol e i paesi della val di Zoldo degrada con pareti meno impressionanti ma allo stesso tempo severe e impervie…insomma da ogni punto di vista questa montagna regala emozioni…fortuna vuole che una ferrata ne percorra la cresta nord est e salga fino in cima … quindi perché non coniugare un’uscita alpinistico / fotografica ?

Prima del week end prescelto sottopongo l’idea a qualche amico che purtroppo non vuole sobbarcarsi dei 2000 metri di dislivello positivo da affrontare…si perchè l’idea è quella di fare il tramonto dalla cima Coldai.. posta sopra al famoso lago ( e al famoso rifugio ) dormire al lago facendo foto alla notte stellata e l’indomani salire per la ferrata degli Alleghesi…una batosta, certo !…ma vivere così queste montagne regala emozioni difficilmente dimenticabili…

partenza da Palafavera
magico pomeriggio con a sinistra la Civetta ! ormai il sole sta scendendo verso l’orizzonte

Dopo vari tentativi nessuno asseconda le mie intenzioni…e allora non con qualche preoccupazione , decido di affrontare il week end in solitaria…scelgo di salire il pomeriggio di sabato al rifugio Coldai ( 2132 m. ) partendo da Palafavera…neanche a dirlo sono l’unico che sale mentre un fiume di gente scende a valle…il sentiero è semplice nella prima parte e segue la strada bianca nr. 564 fino a malga Pioda dove devia a sinistra per la traccia di sentiero nr. 556 che sale con più decisione fino al rifugio…in 1:45 h arrivo alla meta e dopo una piccola sosta salgo ancora fino alla forcella omonima.

fiabe dolomitiche…dove il tocco dell’uomo un tempo era in armonia con la natura
al rifugio…devo sbrigarmi!

…per fortuna sono in tempo per il tramonto…il sole sta scendendo velocemente verso la Marmolada ma ho il tempo tecnico di salire alla vicina cima Coldai…il sentiero è evidente e parte proprio dalla forcella e in poco più di mezzora di ulteriore salita ti consegna su questo splendido “nido d’aquila” al cospetto della grande parete nord ovest della Civetta…ma non solo…questa cima, merito della sua centralità, è un punto estremamente panoramico su quasi tutti i gruppi montuosi dolomitici…poco dopo il mio arrivo in cima…comincia lo spettacolo !

verso il Sorapiss
la luce si fa interessante
profili !
Il trono di Dio al tramonto

finalmente la luce calda del tramonto inonda anche la Civetta…scontata quindi la composizione in verticale a catturare anche il lago sotto di me … che visioni…che momenti…eccezionale ! continuo a scattare fino a che la luce ormai svanisce…dopo qualche minuto di contemplazione decido di scendere al lago..il buio sta ormai prendendo il sopravvento e devo trovare un luogo ideale per posizionare il tarp ( telo di copertura che si fissa con l’ausilio dei bastoncini da trekking )

World heritage dolomiti Unesco
la cima sul far della sera…è ora di scendere !

scendo con l’ausilio della frontale a ritroso fino al lago…questa sera sono in buona compagnia, ci sono circa 10 tende sparse qua e la…io mi trovo un posticino vicino a riva dove il terreno mi consente di piantare i picchetti del telo…butto tutto sotto e manco a dirlo appena sono pronto a scattare qualche foto al lago una stella cadente TAGLIA LETTERALMENTE IL CIELO da nord a sud…pazzesco…dopo qualche minuto provo a scattare…ne esce qualcosa di magico...complice l’assenza di vento l’acqua del lago riflette le stelle del cielo…

panorami che non puoi dimenticare ( quella a destra è una delle “tante” tende )
due cieli per il doppio di stelle !
e voi dormireste ?

sono le 23:00 a malincuore decido di coricarmi..questo spettacolo della natura è difficile da lasciare ma se domani voglio salire la ferrata Alleghesi devo essere il più possibile in forze…torno al luogo del bivacco e mi infilo nel sacco a pelo…lascio la testa fuori e mi addormento guardando la via lattea…incredibile vero ? 😀

la notte passa senza problemi..solo la luna quasi piena, che sorge alle 23:00 circa fa un pò troppa luce e mi sveglia dal riposo….riprendo comunque sonno e mi sveglio alle 4:00 …decido quindi di alzarmi…fuori c’è movimento, altri 3 ragazzi dietro di me si stanno alzando…( li ritroverò in ferrata ) .

alle 04:30 ritorno alla forcella Coldai…una flebile luce d’aurora sta colorando il cielo a est…mi fermo per qualche foto e poi riparto in direzione dell’attacco della ferrata Alleghesi…

forcella Coldai ore 04:00
aurora verso Pelmo e Sorapiss

Per raggiungere l’attacco della ferrata bisogna percorrere un pezzo di “sentiero Tivan” nr. 557 , un sentiero bellissimo che con una serie di saliscendi “taglia” in versante est della montagna…ad un certo punto , mentre mi fermo a scattare qualche foto all’aurora che ormai schiarisce decisamente il panorama i 3 ragazzi che si erano alzati prima al lago con me mi raggiungono… e mi salutano…

Siamo soli…ma che ci fanno loro a quest’ora qui ? noto che non hanno zaini alpinistici con loro…ma sembrano comunque sicuri di quello che stanno facendo…allora la butto li a uno di loro …..: “base jumpers ?? ” ….dopo un secondo il ragazzo mi risponte “yes man”… eh già …tre ragazzi intenzionati a lanciarsi da una roccia con la tuta alare volando fino ad Alleghe…questo il loro progetto di giornata… Mickey ( U.S.A. Detroit ) Alessandro ( Parma ) e Pedro ( provenienza sconosciuta 😀 ) mi faranno compagnia fino a metà ferrata…tra chiacchere in un inglese incerto ( il mio ) con Mickey che si vanta della salsiccia del “LIDL” lodandone il poco costo , Alessandro che, credeteci o no, se la fa sotto in ferrata, e Pedro che sale tranquillo e imperturbabile divido la mia fatica con questi tre personaggi cui nutro grande ammirazione e rispetto…lanciarsi da una roccia a strapiombo con il paracadute sulla schiena non è da tutti…!

Dopo una splendida alba sulle bastionate del versante est, attacchiamo la ferrata che da subito sale decisa in verticale con scalette e pioli fissati alla roccia…seguendo poi uno scivolo di roccia con inclinazione costante che ti porta alla cresta vera e propria della montagna…lo zaino è pesante…ho tutto sulle spalle e credetemi che fare i passaggi in verticale aiutandomi con il cavo in ferro non è per niente semplice..anzi…sarà dura…molto dura…dovrò stringere i denti e i 700 metri di dislivello del giorno prima si faranno sentire…ma si sa…la montagna è anche questo…sofferenza…per poi godere doppiamente.

alba sulla est del Civetta
il sole fa capolino
appena si inizia la ferrata parte subito verticale
ambiente straordinario…poco sopra si nota Mickey
verticalità
famose scalette

A quota 2800 circa arriviamo all’exit ( il punto di lancio in slang da base ) , le condizioni non sono ottimali ( vento e nuvole ) i ragazzi sono dubbiosi sul da farsi ma si preparano ugualmente…io con rammarico devo proseguire l’ascensione…sarà una lunga giornata e non posso perdere tempo.

Con un augurio saluto i ragazzi raccomandandomi per la loro sicurezza ( è pur sempre la disciplina più rischiosa al mondo ) e dopo un cenno faccio per ripartire affrontando la parte in cresta della ferrata che mi fa faticare non poco…a 3000 metri i cuore pulsa con decisione…devo fare qualche sosta in più…tengo duro…salgo con calma…dopo un tratto di sfasciumi attacco l’ultima parte di ferrata….Poco prima della cima vengo raggiunto anche da due ragazzi di Pordenone che ritroverò di li a poco nei pressi della croce di vetta…dopo 10 minuti …

Finalmente…ci sono…posso dire di essere sul punto più alto della Civetta… a pochi metri da me l’iconica croce…. che EMOZIONE !

si sale senza soluzione di continuità
Alleghe sotto di me
Vettaaaaa

Dopo i classici convenevoli in cima con i due nuovi compagni d’avventura decidiamo di scendere al Rifugio Torrani…che raggiungiamo come un’oasi in un deserto…di roccia….una coca cola a 3000 metri è ciò che serve per riprendersi dalle difficoltà e due panini come pranzo diventano un banchetto difficilmente rinunciabile …sono le 11:00 è pur sempre da 7 ore che sono in giro per monti…

Dopo una pausa di mezzoretta comincio nuovamente la discesa verso valle…per la via normale della montagna…una via di discesa relativamente semplice ma da non sottovalutare assolutamente…vuoi perché comunque è una ferrata vera e propria…vuoi perché sei sempre su un versante gigantesco di roccia ( con scariche di sassi ben visibili a poca distanza , testimone diretto ) vuoi perché dove non c’è il cavo di metallo a proteggerti c’è un “simpatico” sbriciolino di roccia che può tradirti in qualsiasi momento…quindi se la affrontate…OCCHIO…

scendo concentrato non vedendo l’ora di arrivare al sentiero finale…sono ormai stanco…e dopo due ore di discesa..finalmente posso dire di essere fuori dai pericoli….

il rifugio Torrani…splendido avamposto di umanità su questa montagna straordinaria
fuori dai pericoli volgo lo sguardo alla discesa appena fatta…sono veramente stanco !

Posso finalmente togliermi il kit da ferrata…il casco…e coricarmi qualche minuto conscio del fatto che ho appena salito una nuova splendida cima…e che l’ho fatto a modo mio…soffrendo ma maturando come uomo ed essendo grato del grande privilegio goduto…

qualche nota tecnica :

  • la ferrata è molto lunga e frequentata…ottimo è il rifugio Coldai come punto di appoggio ma è molto frequentato anch’esso…chiamate per tempo per sentire la disponibilità di posti letto.
  • Se volete affrontare un giro così lungo è d’obbligo che la meteo sia ASSOLUTAMENTE stabile e serena…se vi cogliesse il temporale in ferrata sarebbe molto pericoloso…quindi partire prestissimo è la soluzione ideale…si sale con il fresco e si ha il tempo tecnico di gestire eventuali imprevisti…
  • Per la discesa si può affrontare la ferrata Tissi …ma è molto verticale e spesso bagnata ( come il week end scorso ) dipende dalle capacità soggettive di ognuno di voi…io vista la stanchezza e lo zaino che poteva sbilanciarmi ho preferito evitare
  • la via normale è contrassegnata da bolli rossi sbiaditi, che possono aiutare all’orientamento in caso di nebbia
  • Valido punto intermedio per la notte è il rifugio Torrani…chiamate per la disponibilità vista l’esigua dimensione del ricovero
  • qui sotto allego i contatti dei due rifugi sopra descritti :
  • http://www.rifugiocoldai.com/
  • https://www.caiveneto.it/rifugio/torrani

Alle Prossime uscite

A N D R E A