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La Val di Fassa è un luogo a me molto caro, con la famiglia per anni ho camminato per i sentieri che portano ai rifugi, l’ho fatto in periodi in cui il turismo era una componente economica non molto rilevante e negli anni ho potuto vedere questa valle crescere ( nel bene e nel male ) dal punto di vista economico e d’immagine, i vari rifugi in quota si sono adeguati logicamente alla richiesta sempre crescente di persone che salivano ,  ristrutturando le strutture ammodernando i sentieri e le segnaletiche, insomma la valle  è completamente cambiata.

Apro il post con questa premessa in quanto se si vuole gustare a pieno della MAGIA della Val di Fassa, e per magia intendo:  il silenzio, la poca gente, l’osservare la fauna alpina ecc.. le opzioni sono poche :  salire in notturna / tarda sera / alba , o salire in valle in mezza stagione senza l’afflusso incredibile di gente  che questi pochi chilometri  richiamano in giugno, luglio e agosto ( per non parlare dell’inverno con gli impianti di risalita aperti ).

Eccoci quindi pronti a partire giovedì 25/9 alle  08:00 da casa direzione Pera di Fassa, io e Vale  abbiamo prenotato per la notte due posti al  al Rifugio Principe , storico e caratteristico rifugio  ( ristrutturato nel 2006/2007 ) situato in alta valle del Vajolet a circa 2600 m. di quota Il rifugio si trova a ridosso dell’imponente bastionata del Catinaccio d’Antermoia ( 3002 m.  ) che noi saliremo il giorno seguente percorrendo la via ferrata dal versante Ovest.  Arriviamo a Pera  e lasciamo l’auto presso il parcheggio riservato ai taxi-navetta che portano al rifugio Gardeccia ( base di partenza delle escursioni all’interno della valle del Vajolet ). Già chi per la prima volta arriva al Gardeccia rimane impressionato dall’ambiente veramente stupendo di questa vallata, a ovest il Catinaccio ( Rosengarten ) regala una visuale veramente stupenda , all’interno di una stretta valle si notano le torri del Vajolet , le torri settentrionali e in lontananza a nord appunto il Catinaccio d’Antermoia.

Il paesaggio quindi regala già delle ottime visuali di guglie e picchi dolomitici e senza fatica si notano moltissime cordate di climber che salgono le varie vie di arrampicata. Si sale quindi al rifugio Vajolet all’interno della valle per il sentiero che in questo tratto risulta facile ( anche se in alcuni punti diventa erto ) largo e ben tenuto ( tempo di percorrenza circa 1 ora o poco più ). Arrivati al Vajolet io e Vale ci rifocilliamo con una barretta di cioccolata e ripartiamo verso nord in direzione passo Principe che raggiungiamo in un’ora di salita verso le 16:10 circa. 

 

Il tempo rimane sempre abbastanza soleggiato, anche se con qualche nube alta che di tanto in tanto oscura il sole per qualche minuto. la temperatura è in ogni caso abbastanza sopportabile, siamo attorno ai 13 / 15 °.  Arrivati al rifugio informiamo il personale di avere la prenotazione ( obbligatoria dato che non è una struttura grande, anzi !! ) e dopo aver scelto cosa mangiare per cena ci accomodiamo nella stanza in legno al piano superiore.   La sera passa tranquilla e dopo cena verso le 21:00 mi affaccio fuori dal rifugio dove con piacere noto una bella stellata in cielo, la luna assente e una leggera brezza fredda che mantiene il cielo terso mi fanno godere appieno di questo spettacolo.  Sono le 21:30 quando ci prepariamo per la notte al caldo delle trapunte, domani ci aspetta ancora la salita , quindi dobbiamo essere belli svegli e determinati. Parlando con alcuni ragazzi tedeschi presenti al rifugio mi è giunta voce che il versante nord/est della ferrata, vale a dire quello di discesa , è pieno di grandine solidificata e ghiacciata.
Scendere da quel versante è molto rischioso quindi mi riprometto ( anche se ho una corda da 25 metri  e vario materiale di assicurazione ) di verificare dalle cima l’indomani la fattibilità della discesa.

Dormiamo…

Ore 07:10 la sveglia suona un pò per tutti in camerata, e in un battibaleno siamo belli che in piedi a prepararci per fare colazione, fuori la giornata è meravigliosa, qualche velatura in cielo, vento forte freddo e sole che ancora pallido illumina il versante est del Catinaccio.  Dopo la colazione salutiamo il personale del rifugio che sempre molto cordiale ci augura una buona giornata, usciamo e ci prepariamo il materiale da ferrata. sono le 8:00… Al passo tira una bella aria gelida, siamo ben vestiti e pronti per attaccare il versante ovest della ferrata, partiamo dal rifugio in perfetto orario salendo il ghiaione che porta all’attacco attraverso un sentiero che a tratti risulta stretto ( fortunatamente sono presenti dei pioli di ferro che agevolano il passaggio di qualche passaggio stretto tra le rocce, FARE ATTENZIONE !!! )

dopo un piccolo canale detritico si arriva all’attacco della ferrata ben distinto da un cartello che ricorda a chi parte di essere assicurati con imbrago corda e casco… la ferrata inizia subito con una piccola discesa su scala ancorata alla roccia, poi prosegue su semplice scivolo roccioso in direzione sud est che sale al di sopra del sentiero che porta al passo d’Antermoia dal rifugio Principe ! dopo lo scivolo si svalica un piccolo caminetto e si prosegue poi in direzione nord. Qui la ferrata percorre sempre in salita alcuni pendii rocciosi e viene intervallata talvolta da qualche “trasferimento” non assicurato di sentiero sempre ben segnato e sicuro ( segni rossi bianchi e ometti ben visibili , ATTENZIONE QUI ! NELLE ZONE DI OMBRA TALVOLTA SI TROVA DEL GHIACCIO ) . i tratti attrezzati e liberi quindi si alternano a mano a mano che si sale di quota non creando mai problemi tecnici o passaggi esposti.

Durante la salita si è sempre ben riparati dal vento da nord e si sale quindi con relativa facilità fino a quota 3000. dopo poco meno di 2 ore di salita quindi arriviamo all’ultimo tratto attrezzato che porta direttamente sull’aerea cresta di vetta.  i panorami della salita sono eccezionali !   monopolizzati a sud ,  dalle pareti del Latemar in lontananza , più vicine invece le pareti del Catinaccio e delle torri settentrionali, della Croda di Re Laurino , a nord/ovest invece la visuale trova nelle vicinanze le Cime del Vajolet e  del Principe, con aria limpida poi ( COME QUELLA ODIERNA ) riusciamo tranquillamente a notare i ghiacciai di Adamello e Cevedale e tutto l’Alto-Adige anche se in questa zona permane una certa nuvolosità !

Ore 10:00 circa siamo in cresta … e qui viene il bello in tutti i sensi !!!  da quando la visuale diventa panoramica a 360° l’occhio non viene più catturato dal Catinaccio ma si apre con prepotenza il panorama verso nord/est , verso quindi tutte le altre cime dolomitiche .In sequenza rimango quindi impassibile  ad osservare da nord a sud/est : Odle, Sassolungo e Sassopiatto, Il Sella, Il Pordoi con in lontananza la vetta della Tofana di Rozes, il Sorapiss, L’Antelao , La Civetta , Il Pelmo , la Marmolada  e tutte le Pale di San Martino…ebbene qui si parla di dolomiti all’ennesima potenza !!! abbiamo beccato la giornata perfetta !!

La cresta è sferzata da un vento a tratti abbastanza forte e per arrivare in vetta bisogna percorrerla tutta sul filo tramite traccia segnata e un pò ghiacciata con qualche masso instabile ( FARE ATTENZIONE )  la regola quindi è passi cauti e ben calcolati ! in poco meno di 10 minuti siamo al cospetto della croce metallica della cima.

è il momento della meditazione, della contemplazione e della merenda 🙂 !! dalla vetta noto il versante est di discesa, che come preannunciato ha del ghiaccio e risulta infido e pericoloso, in accordo con vale quindi scegliamo la discesa per la stessa via di salita, dato anche che non molti stanno salendo per la ferrata contiamo sul fatto di non provocare intoppi e disturbi.

 

alle 12:30 circa siamo di nuovo al Rifugio Principe pronti per la discesa, il vento forte ci ha accompagnato tutta la mattina, ora scendendo dal valico contiamo sul fatto di eliminare finalmente il fattore vento e goderci un pò di sole di fine settembre….scendiamo quindi fino al Vajolet e pranziamo distesi sui prati quasi deserti di escursionisti…siamo stanchi infuocati dall’aria..ma CONTENTI…anche questa nuova salita è stata affrontata alla grande !!  

 

 

 

verso il rifugio Principe

 

 

la sera e le cime infuocate

 

 

prima parte di ferrata

 

si aprono i panorami

 

verso la cima

 

finalmente la vetta