Sfornioi Nord, al cospetto dei giganti delle Dolomiti per un’avventura in solitaria…
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Dolomiti Friulane…sole e dislivello per una fantastica gita tra campanili, bivacchi e ghiaioni
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Il monte Serva, con la sua imponenza si erge a nord di Belluno, ed è una cima particolarmente scenografica. La bellezza dei suoi pascoli erbosi che ne contraddistinguono praticamente l’intero versante sud, ( a nord la montagna degrada con veri e propri dirupi ) e la sua posizione strategica la rende un vero balcone panoramico sulle cime circostanti. L’idea di salire al Serva era latente da tempo e un pomeriggio libero di sabato crea le condizioni giuste per poter ritagliarsi qualche ora di selvaggio silenzio immersi nella natura. Con me ci sarà ancora una volta mio fratello Giovanni.

Questa cima è molto famosa e di conseguenza molto frequentata, oltretutto il sentiero che risale tutto il versante sud è sempre al sole, senza un filo di ombra tranne che per il primo tratto nel bosco, questi due fattori mi fanno pensare che il pomeriggio/sera sia la soluzione migliore per non affaticarsi troppo e per trovare un pò di tranquillità senza troppa gente nei paraggi..ingredienti base delle mie uscite fotografiche…

Da Belluno ci si dirige verso località Cargador, una strada molto stretta si inerpica sulla montagna, oltrepassando il rifugio Col di Roanza, si continua a salire fino ad arrivare ( dopo qualche ripido tornante ) alla fine della strada ( possibilità di parcheggio a lato, ma pochi posti ! )

Sono le 15:30 quando arriviamo al “parcheggio” , notiamo subito che c’è proprio un posticino auto che ci aspetta e che occupiamo immediatamente.

Preparandoci di tutto punto in poco meno di 10 minuti siamo pronti e carichi di buone intenzioni…La prima parte del sentiero come scritto poco fa si sviluppa in mezzo al bosco…una strada forestale sale con decisione fino a che sulla sinistra un cartello indica il cosiddetto “sentiero panoramico” e la casera Pian dei Fioc…( tappa intermedia prima di raggiungere la cima del Serva ) . Noi decidiamo di salire proprio questo sentiero…dopo pochi minuti la vegetazione scompare e cominciano a farla da padrone le distese inclinate di pascoli …

dopo i primi minuti nel bosco compaiono i primi pascoli

Nel frattempo dopo qualche sosta vengono a farci visita due alianti che con volo più o meno radente “raccolgono” le correnti calde del versante e volteggiano come delle aquile sopra le nostre teste ( a dire la verità l’aquila…quella vera l’abbiamo vista di li a poco 🙂 )

Saliamo sempre costanti intervallando lo sforzo a qualche pausa per goderci il panorama , ci stiamo alzando con decisione e il panorama di conseguenza ne guadagna in bellezza…a sud Belluno e tutta la valle solcata dal Piave…il col Visentin , il Nevegal e via spaziando verso Alpago e Cansiglio…sempre spettacolare…

in salita con Belluno in primo piano
l’aliante ci fa compagnia volteggiando nel cielo pomeridiano

Proseguiamo per circa un’ora fin sotto la Casera Pian dei Fioc…siamo letteralmente fradici di sudore…complice il sole e lo zaino pesante ( che comprende anche la cena con fornelletto, acqua ecc. ) …Il paesaggio nella sua semplicità è di una bellezza rara…pascoli pascoli e pascoli…il colore caldo dell’erba stacca con il blu intenso del cielo…è una sensazione strana…abituato al grigio della roccia..questa combinazione di colori e texture non mi dispiace affatto…

la Boca del Rosp…singolare elevazione poco distante
una pausa con la val Belluna sullo sfondo…
dune d’erba…e cielo azzurro…spettacolo
la casera è pochi passi

Arrivati alla Casera facciamo una piccola pausa…prima di attaccare la cima che sembra a pochi passi vogliamo riposarci…ma come sempre accade in montagna ciò che sembra vicino…non lo è…MAI…:) …Dalla casera ci sono ancora una serie di zig zag che ci spezzano gambe…letteralmente…arriviamo alla cima poco prima del tramonto giusto in tempo di cambiarci e prendere le fotocamere. Dopo pochi minuti comincia la danza della luce…peccato che il sole scenda proprio dietro a delle nuvole del cavolo che ci precludono la giusta luce sulle cime circostanti…La Schiara in primis…

manca poco al tramonto
lo spettacolo del bosco autunnale
texture e linee naturali
i raggi del sole sul Massiccio della Schiara

Prima il sole timidamente colora la Schiara…poi tocca le cime dell’Alpago…e a seguire in lontananza Pelmo…Antelao…come sempre una gioia per gli occhi assistere a queste scene…la dirimpettaia cima dei Tre Mas-ci ( nome singolare 🙂 ) tutto d’un tratto si infuoca di luce calda e radente…con la luna già sorta e alta nel cielo ne esce un bello scatto…chiaramente come sempre accade…solo noi a gustarci questa bellezza…un nuovo giorno che svanisce…lasciando spazio all’avanzare delle tenebre…

Verso i giganti del Cadore
attimi di luce
la Schiara e la Gusela del Vescovà
la cima dei tre Mas-ci e l’Alpago…il tramonto si concluderà di li a poco

Aspettiamo qualche minuto ma una brezza tesa e fredda dopo poco ci fa desistere…vorrei scattare qualche foto notturna ma per questo ricco pomeriggio devo dire che può bastare…cominciamo la discesa diretti alla Casera… vogliamo fermarci li a mangiare qualcosa di caldo e riposare qualche minuto in più godendo del silenzio e della vista sulla Val Belluna… dopo poco siamo nei pressi della malga…una cenetta deliziosa a base di spatzle ci rinvigorisce non poco…e dopo una buona mezzora a gustarci la vista… e il palato…decidiamo che è arrivato il momento di congedarci dalla bellezza di questa montagna…ringraziando ancora una volta gli ” dei della luce “…

Qualche considerazione :

  • il dislivello non è proibitivo …ma neanche da sottovalutare ( 1100 metri di salita ) è più che altro la modalità in cui si macinano che può far andare in “crisi”… il sentiero in sostanza …non molla mai…consiglio adeguata preparazione fisica.
  • Consiglio spassionato…non salire questa montagna d’estate…non oso immaginare cosa voglia dire il sole estivo sul quel versante considerando che a metà ottobre ero fradicio di sudore…fate le vostre considerazioni 😉
  • Utilizzate il Gps…su itinerari del genere , è facile perdere il sentiero soprattutto se magari scende la nebbia e/o la neve porta a confondere le tracce…è vero che è una montagna frequentata ma la sicurezza prima di tutto…qui sotto trovate la traccia per chi volesse scaricarla

Alle prossime uscite

A N D R E A