La via normale alla Tofana di Rozes
15 Settembre 2018

Di nuovo in montagna, una nuova domenica per affrontare con Vale due belle ferrate nel cuore delle dolomiti di Fassa. Più precisamente la ferrata Roda di Vael ( classificata facile ) che sale sull’omonima cima, e la ferrata Masarè ( Majarè ) che percorre le creste poste in fianco al massiccio della Roda. Tempo di percorrenza totale dell’escursione 6 ore e mezza circa ( molto variabile dalla mole di persone che si trovano durante il percorso ) ,  scandite da facili e divertenti passaggi in cresta nella prima parte e atletici e più difficoltosi passaggi verticali agevolati da staffe e pioli nella seconda parte della gita. Domenica mattina si parte di buon mattino e alle 5:30 siamo già in auto direzione Bolzano Nord. Il punto di partenza infatti è la seggiovia che porta al Rifugio Paolina. La seggiovia comoda e ben servita si prende a Nuova Levante, piccolo e caratteristico paesino altoatesino. Il Prezzo di sola andata è caretto, € 8 a testa, in caso se si è ben allenati si può salire direttamente al rifugio a piedi.

Dietro al rifugio imbocchiamo il sentiero che in circa un’ora e trenta minuti ci porta al Passo Vajolon, luogo di partenza della Ferrata Roda di Vael. Sentiero sempre ben segnalato, nella prima parte segue i pascoli tagliandoli in diagonale per poi eseguire una serpentina in ghiaione che guadagna rapidamente quota fino al Passo…siamo in orario, la giornata è bella anche se è presente della foschia sulle cime più alte, sopratutto verso l’Austria.

Arrivati al Passo e dopo esserci rifocillati con barrette energetiche e cioccolata predisponiamo il materiale e partiamo per la Ferrata, facile e molto panoramica la stessa sale sulla cresta nord per facili  rampe e salti che possono essere affrontati come vero e proprio riscaldamento.

Vale sale veloce e senza problemi, inoltre siamo gli unici in questo punto, condizione che durante l’arco della giornata sarà cambierà drasticamente !

 

 

La prima parte della ferrata

 

 

 

La ferrata termina in cima alla Roda si Vael…con panorama meraviglioso sulle dolomiti di Fassa: Monzoni, Marmolada, Sella , Pordoi , Sasso Lungo e Sasso Piatto, Catinaccio, a sud invece le pale di San Martino e i Lagorai…Meraviglioso !

Dopo la pausa di rito in cima e le foto con la croce di vetta scendiamo verso valle, ma prima di uscire dal primo tratto attrezzato affrontiamo un bel passaggio che attraversa in diagonale un muretto attrezzato con scale e pioli.

 

In cima alla Roda di Vael

 

Usciti dal passaggio più tecnico della prima ferrata ci apprestiamo ad attaccare anche la Masarè, che ahimè…è piena zeppa di gente, la ferrata Infatti dal punto di vista delle difficoltà offre alcuni passaggi sicuramente più atletici ed esposti,  ( attraversa infatti tutte le affilate creste che si trovano dietro al Rifugio Roda di Vael ) ,  i continui sali e scendi rendono inevitabilmente un pò frammentata l’andatura e creano ingorghi di gente che aspetta rosolandosi al sole. E’ domenica oltretutto , altro fattore di affollamento non indifferente,  e cosa assai più spiacevole,  molti gruppi percorrono la ferrata al contrario , e quindi dobbiamo fermarci  ed aspettare che la gente scenda e oltrepassi i punti più ostici. Un consiglio…SE VOLETE FARE QUESTA FERRATA, NON ANDATECI DI DOMENICA O NEL WE, E’ MOLTO PIU’ CONSIGLIABILE UN GIORNO INFRASETTIMANALE…FACENDO CIO’ SI EVITANO TUTTE QUESTE COMPLICAZIONI !

 

affollamento

 

panorami in una giornata fantastica

 

 

Nonostante queste complicazioni percorriamo il sentiero attrezzato senza grosse difficoltà, alcuni passaggi in discesa li affrontiamo con la giusta attenzione arrivando finalmente all’uscita, a circa 45 minuti di cammino dal Rifugio.

Percorrendo il sentiero in discesa il copione si ripete, il rifugio è invaso dalle persone , noi troviamo il tempo per sederci e mangiare un panino, guadagnato dopo circa 6 ore di fatiche…appena però finiamo l’ultimo boccone togliamo le ancore e torniamo al rifugio Paolina aggirando le pareti tramite il comodo sentiero.

Arrivati nuovamente al Paolina ci concediamo una fresca radler e ( Vale ) un’enorme fetta di strudel alle mele con la panna.

Stanchi ma felici abbiamo chiuso l’anello, non ci resta che passare a salutare Simo e Fede a Predazzo per poi scendere a casa in serata.