Questo inverno avaro di precipitazioni dove la voglia di fare qualche uscita di sci alpinismo era tanta ma la neve faticava a scendere ci ha comunque dato l’opportunità di tornare nuovamente nel “regno” dei Vaji delle Piccole Dolomiti vicentine.
Nonostante la carenza di neve infatti, nei versanti a nord le condizioni fino ad inizio aprile erano buone, con buon rigelo notturno e neve portante, quindi prendo la palla al balzo e sento Simone se è libero e gli propongo di salire il Vajo stretto di San Paolo, un canale del gruppo Zevola/Tre Croci, perfetto per riprendere un po’ di confidenza con piccozze e ramponi.
Il Vajo in se è abbastanza corto, sono circa 400 metri di salita costante a 45° di pendenza con qualche passaggio in “Piolet Traction” sui risalti di roccia che solitamente sono coperti dalla neve. Si restringe poi in prossimità dell’uscita con l’aumentare anche della pendenza che sale a circa 50°. Nulla di particolarmente difficile, un buon allenamento per testa e gambe! siamo decisi , si va !
Sveglia alle 04:30 di mattina, e trasferimento da Padova fino a sotto il rifugio Cesare Battisti dove parcheggiamo e prepariamo il materiale. Siamo tra i primi ad arrivare ancora con il buio, dopo di noi arrivano altre auto, partiamo di gran lena per evitare i tanti escursionisti che siamo certi oggi saranno nei paraggi e sicuramente anche sul nostro itinerario.
L’avvicinamento è abbastanza semplice, si raggiunge il rifugio ( possibilità di salire in mezzo al bosco, più diretto, oppure per la strada ) e si segue il sentiero verso sud costeggiando rispettivamente il grande catino del Vajo dell’Acqua ( salito qualche anno fa ) per poi passare di fianco al Fratta Grande e Fratta Piccola, fino ad arrivare ad uno stretto canale dove le tracce deviano a destra, è l’attacco ! per capire bene il punto esatto di partenza del Vajo consiglio di consultare le cartine Tabacco oppure anche quelle di komoot, è segnato in entrambe e con un po’ di scaltrezza non ci sono problemi di sorta a imboccare la via giusta anche nell’oscurità.
Partiamo assieme ad una seconda cordata e saliamo i primi metri del canale su qualche risalto roccioso ben coperto di neve ghiacciata, seguiamo poi il Vajo che nella prima parte è largo abbastanza da lasciare libera interpretazione di salita seguendo la linea dove la neve è più compatta.
Siamo contenti , la giornata sembra ottima, anche se leggermente calda, il sole nel frattempo sorge ad est, ma noi siamo in ombra e saliamo decisi e sicuri aiutati da ramponi e picche. La cordata che ci precede sfila via veloce sopra il primo risalto roccioso, noi aspettiamo che liberino il passaggio per evitare anche di essere “sotto tiro” di qualche scarica di ghiaccio, dopodiché saliamo anche noi questo divertente muretto con neve compatta che regala fiducia. Spettacolo !
Il Vajo prosegue sempre costante, e via via si restringe fino a diventare veramente stretto e scenografico, largo circa 2 metri, in questo punto cerchiamo di velocizzare la salita il più possibile, non è mai bello trovarsi in punti con poche vie di fuga, dopo la strettoia ci avviamo verso l’uscita poco sopra, seguiamo le tracce della cordata che ci ha preceduto poco prima di noi e sbuchiamo in cima seguendo la variante di destra ben tracciata !
Siamo fuori dalle difficoltà , contenti della salita decidiamo di ritornare a valle passando per il passo Ristele e dopo la discesa per l’omonimo canale ritorniamo sul sentiero alla base per poi arrivare al rifugio Battisti per una bella colazione…dopotutto sono le 9 di mattina 😀
alle prossime uscite
A N D R E A