Bene ragazzi !
sono passati alcuni giorni dal primo post riguardante l’alba al Giau, ora vi racconto una bella giornata passata in compagnia di Simo nel Parco delle Pale di San Martino.
E’ luglio e uno dei progetti dell’estate è la ferrata Bolver Lugli, sulla parete del Cimone della Pala sopra San Martino di Castrozza, Io e Simo partiamo da Padova sul prestino decisi nell’obiettivo di salirla e se il tempo ( e le forze ) ce lo concedono. per poi prolungare la gita sulla Cima Vezzana , la più alta del gruppo delle Pale di San Martino, ( 3192 m s.l.m. ).
Il tempo è molto buono, e fortunatamente il fatto che la ferrata si sviluppi a ovest ci consentirà di salirla senza il fastidio dovuto dal sole, che anche se in quota si sente meno , fà il suo dovere eccome !!! ( le grandi scottature sono un must del mio compagno di avventure , che stoicamente, quasi mai tiene un cappello in testa, procurandosi bruciature di grado indefinito in testa, nel collo e nelle parti non coperte !!! Simo dimmi se sbaglio !!!)
Dopo un caffè si parte per la salita, agevolata nella prima parte dalla cabinovia che porta subito in quota in prossimità dell’attacco della ferrata, ( impianti di risalita Col verde ) www.colverderosetta.it/ qui a fianco il link del sito, con stazione a monte ( 1970 m. s.l.m. ). si segue un ghiaione alternato a pendii disconnessi ( seguire le indicazioni dei cartelli C.A.I. )
Dalla cabinovia all’attacco della ferrata sono circa 15 / 20 minuti di marcia, chiaramente il tempo di percorrenza è puramente indicativo in base alla ” gamba ” di ognuno di noi.
In ogni caso salendo con costanza arriviamo all’attacco di questa che è una ferrata storica per fama, bellezza e impegno. La ferrata è classificata come molto difficile, non per difficoltà tecniche ma, penseremo noi in seguito a fine giornata ( stremati e disidratati ) , per lunghezza e severità dell’ambiente dove si inerpica e per un percorso di discesa che necessita di buonissima prestanza fisica e altrettanta preparazionementale mentale nell’affrontare alcuni passaggi delicati, sempre che si voglia tornare al punto di partenza ( arrivo della cabinovia ).
” Gambe in spalla salame in pancia ” !!! Si parte ! la targa di inizio ferrata segna l’inizio di un’avventura in mezzo alla dolomia delle Pale di San Martino.
La ferrata si suddivide in due sezioni, la sezione di partenza e la sezione in ” parete ” , la prima parte è di zoccolo prima di arrivare alla sezione seria, che porterà alla sella dove è situato il Bivacco fiamme Gialle ( 3005 m. s.l.m. ). all’attacco c’è gente…ce l’aspettavamo, è normale, una delle più famose ferrate delle dolomiti attira sempre molti appassionati italiani e non solo. All’attacco si imbraghiamo e ci prepariamo a partire.
raggiunto il primo obiettivo e felici di aver raggiunto quota tremila ancora ben carichi di energie, decidiamo di salire alla cima Vezzana circa 200 metri più alta del bivacco. Sono però 200 metri ” fasulli ” in quanto prima della salita alla vetta bisogna ridiscendere la sella sotto al bivacco, per poi proseguire diritti verso la seconda meta. C’è un pò di neve marcia dovuta al caldo, la salita si fa sentire forse di più di quello che ci aspettiamo, ma non ci diamo per vinti….non ora…
manca poco, il pendio si fa via via più dolce, il sole è veramente fastidioso ma la voglia è tanta !!
Arrivati in vetta la gioia è tanta, anche se il panorama non ci soddisfa pienamente, mote nubi ci circondano, qualcuna anche minacciosa e carica …speriamo non di pioggia, tira un bel vento, noi in ogni caso tranquilli mangiamo e ci prepariamo alla successiva discesa a valle.
la discesa è eterna, e forse non ce l’aspettiamo affatto così, ( sbagliando ) si parte dalla sella sotto al bivacco e si diminuisce di quota repentinamente giù per il canalone pieno di neve, molto lungo ma divertente, ci aiutiamo con i bastoncini, e io correndo e facendo un video con la macchina fotografica mi rabalto tra urla e risate del mio compagno di avventure. :D.
Al termine del canalone la neve lascia lo spazio alla roccia, dinnanzi a noi uno scorcio dell’altopiano delle Pale ci fa capire che siamo veramente piccoli ed insignificanti. La montagna ha questa meravigliosa lezione da darti…Sempre…, una lezione di umiltà e potenza che solo la natura è in grado di offrire .
La stanchezza comincia a farsi sentire, il canalone porta ad un pianoro e poi comincia la seconda e repentina discesa a valle, il sentiero diventa molto aspro veramente delicato su roccia friabile, dedichiamo l’attenzione che serve a questi passaggi camminando con attenzione verso valle.
arrivati finalmente al sentiero che sale al rif. Rosetta, ci congratuliamo a vicenda, e raggiungiamo la stazione della cabinovia Col verde, stanchi ma contenti, abbiamo passato una giornata di immensa gioia , fatica e sole.
Alla Prossima , Andrea
L’arrivo a San Martino
La bastionata ovest del Cimon della Pala
L’obiettivo di giornata…una bella parete
Già qualcuno all’attacco..tutto normale
Simo su un bel passaggio
fuori dalle difficoltà
verso la cima della Vezzana
la cima della Vezzana